"CERCA DI SCOPRIRE IL DISEGNO CHE SEI CHIAMATO AD ESSERE, POI METTITI CON PASSIONE A REALIZZARLO NELLA VITA."

Martin Luther King

venerdì 21 marzo 2014

POVIA: QUESTA È CASA MIA E QUI COMANDO IO (E VENTAGLINI)


"🎶🎶🎶Povia qua....Povia là....Povia su...Povia giù 🎶🎶🎶"
Anche noi abbiamo preparato questo ritornello per Povia così come hanno fatto gli insegnanti siciliani per Renzi.
Una dedica ai suoi super poteri, un sindaco che da solo (o in compagnia di Ventaglini) detiene ufficialmente ben 10 deleghe:
Lavori Pubblici, Urbanistica, Programmazione, Fondi Europei, Opere Pubbliche, Aziende, Energia, Tributi, Bilancio e Cultura;
anche se ufficiosamente sono molte ma molte di più, basti pensare anche alle deleghe assegnate ai consiglieri comunali, che di per se sono illegittime come definite dal Testo Unico e dallo Statuto Comunale, e che il sindaco rappresenta in Giunta.
Sembra di trovarsi di fronte ad un supersindaco con i tratti di super assessore, un uomo solo al comando con deleghe dal peso specifico altissimo.
Un fatto che politicamente va condannato per la mancata attenzione sui settori fondamentali per la città, per la mancanza di condivisione sulle azioni e sulle priorità.
L'effetto è sotto gli occhi di tutti, perché Povia preso da altri problemi sta dimostrando tutte le difficoltà a raggiungere i risultati importanti per la città.
Ed è così che a dominare il ‘panorama’ politico non è più la programmazione o l'attuazione del programma, ma l'approssimazione allo stato puro.
Un sindaco pluridecorato di deleghe, che invece di far funzionare la macchina amministrativa, è troppo preso da questioni come: verifiche, incontri (tra ufficiali e ‘clandestini’), comunicati a iosa, documenti di intenti e ‘rivendicazione’ delle cose fatte( poche ), calcoli di maggioranza, 'abboccamenti’ o ‘avvicinamenti’ dall’altra parte della sponda.
Personalmente sono convinto che il sindaco debba fare il sindaco, deve essere il regista della maggioranza, guidare e coordinare la Giunta, ma soprattutto deve costruire un rapporto con i cittadini, condividendo con essi le scelte cardine del programma.
Ma per fare questo serve volontà, impegno e amore per la città, non serve tenere deleghe operative senza dedicarci tempo e impegno, ma soprattutto senza avere conoscenze e capacità in quei settori.
Con questo modo di fare, Povia sta facendo perdere alla città importanti opportunità di rilancio e le colpe lo stesso sindaco le scarica a convenienza ora sui dipendenti ora su chi fa opposizione denunciando illegittimità e scelte inopportune.
Il tempo dello scaricabarile contro gli altri è finito, Povia governa la città da due anni ed ai cittadini, che sempre più insistentemente chiedono conto del suo lavoro, non arriva alcuna risposta.
Fare tante cose ma farle male non giova sicuramente al rilancio della città, un buon sindaco per rilanciare la sua attività amministrativa avrebbe già distribuito tutte quelle deleghe ad assessori  preparati, affidabili, trasparenti e competenti.
Già vero un buon Sindaco non Povia. 







 






giovedì 13 marzo 2014

I Povia Dipendenti

"La svolta è adesso" così titolava la mozione congressuale del PD di Massimo L'Abbate.
Forse non tutti ricordano i contenuti di quella mozione, un insieme di tante belle parole e tanti buoni propositi, una mozione dai tratti rivoluzionaria ma che ad oggi resta solo un insieme di frasi fatte e gettate su un pezzo di carte che miravano ad illudere gli ignari elettori.
Ma la parte più interessante di quella mozione era il rapporto con l'attuale amministrazione, che di seguito riportiamo per un refresh ai lettori: 
"Davanti a noi abbiamo quindi due possibilità:
1) Il coordinamento di circolo ribadisce la sua estraneità all'amministrazione, chiede ai propri rappresentanti in giunta ed in consiglio comunale di ritirare la fiducia ed il sostegno all'amministrazione comunale riportando la città alle urne. Un eventuale continuato sostegno dei consiglieri e degli assessori avviene quindi a titolo esclusivamente personale.
2) Si chiede al sindaco di ridare al PD la dignità ed il ruolo che gli spettano. Si azzera la giunta, si avvia una seria riflessione e verifica politica sui punti programmatici, sui ruoli all'interno della giunta e sulle deleghe. Ogni partito decide se confermare o meno i propri rappresentanti in giunta.
Alternative meritevoli di un plauso se non fosse che ad oggi nessuna delle due è stata messa in campo.
Sarà stata forse colpa delle lotte intestine al partito? 
Un partito che dopo il congresso si è dimostrato sempre più spaccato, con all'interno tre correnti: renziani (L'Abbate) cuperliani (Lapolla) e civatiani (Magistro).
Correnti che,in una continua lotta, stanno mettendo in scena continue bagarre a mezzo di fendenti su Twitter, Facebook e comunicati stampa.
Insomma la città è costretta ad assistere ad "un tutti contro tutti" che porta il partito locale sull’orlo di una crisi di nervi e forse alla resa dei lunghi coltelli.
Ed è così che il segretario per uscire da questa empasse tira fuori dal cilindro una soluzione miracolosa, disconosce quanto proposto nella mozione congressuale e porta il PD nuovamente in maggioranza, un ingresso basato sui seguenti punti: 
- revoca del contratto con la Cerin; 
- rivisitazione di  bandi e appalti nell'ottica della trasparenza; 
- ripristino delle dirigenze; 
- rispetto della sentenza sulla questione "Coop" al fine di tutelare i lavoratori;
- l'eliminazione del conflitto di interessi dello stesso Sindaco sulla questione Lama San Giorgio;
- l'adozione del PUG;
Anche qui, devo dire, proposte condivisibili che sicuramente avrebbero connotato l'attuale maggioranza con profili di trasparenza ad oggi mancanti.
Ma quei punti, restano solo parole di un documento farsa, si perché ad oggi nulla è cambiato, il Pd è in maggioranza ma la musica è sempre la stessa.
Ed è così che, dinanzi al mancato rispetto dei punti programmatici, le anime interne del PD riprendo le loro lotte intestine tra veleni, contestazioni e accuse che poco hanno a che fare con la "P"olitica. 
Ma mentre loro combattono la loro ennesima guerra personale nel partito e nel palazzo, mentre cercano il collante che possa portarli  sino a fine mandato, la città lentamente muore.
Tutto questo diventa insopportabile, uscite dalle stanze ed affacciatevi alla finestra, vedrete un paese distrutto che ancora vi illudete di governare, un paese dove si alza forte il grido di disperazione dei cittadini, degli artigiani, degli imprenditori, dei commercianti....
Rendetevi conto che non bastano le promesse vuote, non c'è più tempo, servono i fatti, alla città poco importa dei vostri compromessi che chiamate programmi, alla città servono progetti che rilancino l'economia locale e che diano un po' di speranza ai cittadini. 


giovedì 6 marzo 2014

A noi le tasse a loro lo spreco




56.000 EURO IN TELEFONATE.
Ecco quanto prevede di spendere per la sola comunicazione voce (escluso quindi collegamenti a reti ADSL o Fibra) l'amministrazione comunale. 
Ai 41.200 euro per gli uffici, vanno aggiunti oltre 15.000 per la telefonia mobile dei telefoni di servizio, per un totale di oltre 56.000 euro.
Spese che si possono abbattere notevolmente o azzerare definendo una road map progettuale per la migrazione della propria infrastruttura di comunicazione verso la tecnologia Voice over IP (VoIP).
Questa ovviamente è solo una piccola voce delle tante che si possono abbattere creando enormi risparmi che possono trasformarsi in maggiori servizi e minori tasse  per i cittadini.
Con dei tagli e una oculata razionalizzazione della spesa pubblica, sulle cosiddette spese aggredibili come: 
- Cancelleria, materiale informatico,materiali e strumenti tecnico-specialistici, assistenza informatica e manutenzione software
- Pubblicazioni giornali e riviste, acquisto di beni per spese di rappresentanza,organizzazione manifestazioni e convegni, acquisto di servizi per spese di rappresentanza
- Equipaggiamenti e vestiario
- Contratti di servizio per il trasporto pubblico locale
- Contratti di servizio per smaltimento rifiuti 
- Incarichi professionali
- Manutenzione ordinaria e riparazioni di immobili, manutenzione ordinaria e riparazione di auto, altre spese di manutenzione ordinaria e riparazioni
- Servizi ausiliari e spese di pulizia
- Utenze e canoni per telefonia e reti, energia elettrica, acqua, riscaldamento e altri servizi
- Noleggi, locazioni, leasing operativo e altri utilizzi di beni di terzi
si possono risparmiare oltre 1 milione di euro.
Ed allora perché non concentrarsi su soluzioni alternative come l'azzeramento degli incarichi esterni ad ogni tipologia, l'uso per gli uffici pubblici di software liberi(Open Office), tagliare i mezzi comunali (notevoli risparmi sui bolli auto, assicurazioni, carburante, manutenzione e leasing) e sostituzione con auto elettriche, usare energie alternative per l'energia elettrica e il riscaldamento, rendere la municipalizzata SPES, magari con un ingresso di un socio, un'azienda capace di produrre reddito e posti di lavoro, utilizzare i destinatari di contributi sociali per i lavori socialmente utili (ad esempio si sarebbero risparmiati i quasi 150.000,00 per la pulizia del cimitero aggiudicati ad una cooperativa). 
Trovo assurdo che nell'era di internet e della posta certificata, vengano ancora impegnati i messi comunali o spese migliaia di euro per consegnare o spedire notifiche di ogni genere quando basterebbe un semplice clic.
Le nostre proposte per ripulire i bilanci dalle spese superflue restano ancora inascoltate, e questa amministrazione continua a chiedere sacrifici inutili ai cittadini.


Solo fumo negli occhi



La questione delle buche e del degrado delle strade comunali è un problema che va affrontato e risolto seriamente, con una programmazione su tutto il territorio.
La mappa della disastrosa situazione coinvolge pressoché tutto il territorio comunale.
Non si può continuare a fare interventi a macchia di leopardo, con rattoppi e sistemazioni di marciapiedi momentanei, o addirittura riasfaltare intere strade interessate ad amici e tralasciare arterie ad alta densità di traffico in stato di degrado e pericolo.
Il tutto per dare un po' di fumo negli occhi dei cittadini, accontentare qualche consigliere e per farsi un po' di pubblicità su Facebook.
Il sistema della manutenzione stradale non si può gestire così, con provvedimenti di emergenza, senza bandi e, quindi, senza trasparenza.
La sicurezza stradale deve rivestire un ruolo di cruciale importanza; l'amministrazione deve provvedere ad interventi di manutenzione, anche straordinari se necessario, per riportare le arterie cittadine in condizioni quantomeno accettabili, e garantire la sacrosanta incolumità degli automobilisti e dei pedoni.
Ed allora cosa fare? Noi lanciamo la nostra proposta: perché non creare un piano e un servizio di manutenzione? 
Un piano di manutenzione, che potrebbe essere articolato nelle seguenti componenti:
A. analisi del patrimonio viario (consistenza e prestazioni);
B. analisi del fabbisogno (manutentivo e gestionale);
C. programmazione degli interventi (breve, medio e lungo termine).
E un Servizio Manutenzioni che sia preposto alla gestione delle manutenzioni stradali anche con l’ausilio del Settore Vigilanza, e che provveda anche all'aggiornamento del piano sulla base dei dati di ritorno dagli interventi manutentivi e/o sulla base delle scelte programmatiche dell’Amministrazione.
Un servizio quindi che provveda alla raccolta delle informazioni, alla progettazione ed attuazione degli interventi, al controllo degli interventi e alla raccolta ed elaborazione delle informazioni di ritorno.
Insomma un piano che sia al servizio di tutti i cittadini e non solo per gli amici, la politica è servizio e non clientelismo, non deve far distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, tutti paghiamo le tasse ed esigiamo la sicurezza di strade percorribili 
Troppo difficile mettersi al lavoro per il futuro della città sindaco e assessori? 


mercoledì 26 febbraio 2014

RENZI IL PINOCCHIO CREATO DA DE BENEDETTI

Prima Monti, poi Letta ed ora Renzi, il “rottamatore”, il “decisionista”, “l'innovatore”, colui che con la vecchia politica non ha nulla da spartire, ma che nella realtà, è il figlio legittimo proprio di quel mondo che, a parole, dice di voler cambiare.
Siamo al terzo golpe e tutto ciò inizia ad essere proprio INDIGERIBILE.
Abbiamo ancora un premier non eletto, ma deciso nella terza camera, quella di via del Nazareno (la sede del PD), mentre il Parlamento, le elezioni, il popolo diventano oramai inutili e marginali.
Questa volta parte dei meriti va al mangiacervelli per eccellenza: la televisione.
Renzi è riuscito ad attirare le simpatie degli italiani, attraverso i talk show, i dibattiti politici ed anche con qualche comparsa veloce in spettacoli.
L'immagine che ne viene fuori è quella di un fenomeno da baraccone,un contenitore mediaticamente luccicante ma vuoto,  dove più che una politica dei fatti contano gli slogan e le apparenze.
Insomma un personaggio creato a tavolino dai poteri forti della sinistra, uno si tutti De Benedetti, che con un'operazione di maquillage ha riconquistato buona parte dei voti dei propri elettori.
Ma politicamente chi è Renzi? 
20 anni di carriera politica alle spalle, con una sola esperienza di rilievo: un quinquennio da sindaco a palazzo vecchio, ma la sua grande fortuna è stata quella di non trovarsi dinanzi competitor di peso nel PD, ma un groviglio di pupazzi di cartapesta.
Tutto questo comincia a preoccuparmi, mi preoccupa il senso di democrazia che ha Renzi: un solo uomo al comando che detta legge.
Ma un uomo da solo non può cambiare lo stato delle cose, serve una squadra di governo fatta da uomini e donne capaci, determinati e decisionisti.
Quindi aspetto di vedere innanzitutto la squadra di governo che riuscirà a mettere in campo, da come si comporterà nei confronti dei poteri forti: banche, assicurazioni e industriali, da cui riceve lauti finanziamenti e che hanno sfruttato spesso e volentieri il paese arrecando enormi danni.
Anche se ad esempio sul decreto IMU-Bankitalia, un grande regalo alle banche e una truffa perpetrata ai danni del paese,  il PD di Renzi ha votato il provvedimento senza fiatare, come anche sulla questione Monte dei Paschi di Siena che rischia il fallimento, dove la voce di Renzi non si è fatta sentire.
Infine sono curioso di vedere quali azioni metterà in atto per la revisione del sistema di tassazione, degli investimenti e dello sviluppo, se sarà in grado di fare una profonda revisione dello stato, delle regioni, delle province, dei comuni, delle consulenze e degli enti pubblici divenuti oramai veri e propri mangiasoldi.
Ed infine il lavoro, il famoso Job Act, questa parola che fa molto English ma che deve ancora spigarci cosa prevede per le aziende, per gli operai, per gli ammortizzatori sociali e per lo sviluppo.
Sino a questo momento ci sembra che Renzi parli più per slogan e promesse che con fatti, ed è per questo che lo ritengo uno dei tanti bluff a cui ci ha abituati la politica italiana.
Al liceo lo chiamavano il Bomba, perché le sparava grosse, e di fatto continua a farlo, egli ha sempre asserito: "mai premier senza passare dalle elezioni", "mai governo delle larghe intese" ed invece cosa accade? Accade che da domani governerà con quelli che voleva rottamare, con un governo di larghe intese (NCD, SCELTA CIVICA, GAL etc..), con coloro che hanno votato qualsiasi porcata, che hanno innalzato tasse e favorito i poteri forti.
Ma diciamola tutta, l'accelerazione di Renzi verso Palazzo Chigi, senza passare dalle elezioni, è stata voluta proprio da quei poteri forti di cui Renzi è espressione.
Tant'è, che in primavera, andranno in scadenza centinaia di incarichi nelle aziende pubbliche: i vertici di Enel, Finmeccanica, Eni, Terna, Poste, Enav, Poligrafico, Fintecna, Mistral Air, Italia Turismo, Fondo Strategico e 13 società del gruppo Fs, etc...
Insomma oltre 600 poltrone da assegnare, quasi quanto i deputati 630, poltrone che fanno gola.
Renzi dice di giocarsi tutto, si ma tutto cosa? Una poltrona, tanto mal che vada avremo un altro premier pronto a prendere il suo posto.
Chi si sta giocando tutto, anzi già se lo sono giocato sono gli imprenditori, le famiglie gli operai a cui la politica oggi non può più neanche dare una speranza.
Caro Renzi io non ti credo più, non credo a chi rappresenta i poteri forti e non quelli dei cittadini.

giovedì 20 febbraio 2014

Ma chi sbaglia paga?


Finalmente chiarezza viene fatta sul bando per la costruzione dei nuovi loculi al cimitero comunale.
Chiarezza che arriva dal primo cittadino, durante le comunicazioni preliminari del Consiglio Comunale del 11 febbraio.
Il Sindaco ammette che degli errori sono stati commessi e che il bando "risulterebbe" non pubblicato, ammissioni che non fanno altro che avvalorare le nostre certezze e il nostro lungo lavoro di ricerca fatto su ogni Gazzetta Ufficiale e suo allegato.
Ma ammesso l'errore, come si intende procedere ora? Non è dato sapere! Certo, perché il primo cittadino minimizza il tutto parlando di errori di dimenticanza dovuti al personale interessato alla fase preparatoria degli atti.
Ma tutti sanno bene che non è così e ve n'è riscontro negli atti presentati. Infatti il R.U.P. ha dichiarato che la pubblicazione è regolarmente avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale, e quindi sussisterebbe l'ipotesi di reato di falso in atto pubblico; reato che, qualora fosse accertato dalle competenti Autorità renderebbe illegittima l'intera procedura di gara; procedura che risulterebbe oltre tutto in contrasto con quanto disposto dal D.lgs 163/2006 art. 66 comma 7 (il quale dispone obbligatoriamente la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale).
D'altronde qualora tale ipotesi di reato fosse accertata, se ne avrebbe come conseguenza che il primo cittadino, quale pubblico ufficiale, essendo stato notiziato della illegittimità sia dal sottoscritto con missiva del 6 dicembre regolarmente protocollata, sia con interrogazione scritta presentata da alcuni Consiglieri Comunali, avrebbe dovuto sospendere la procedura, accertare colpe e inviare il tutto alla Procura della Repubblica.
Ma perché tutto ciò non è stato fatto? 
Ultima considerazione: a termini dell'art. 15 del piano triennale contro la corruzione art. 15 approvato con deliberazione G.C. n. 12 del 30 gennaio 2014, il responsabile della prevenzione (ossia il Segretario Comunale), qualora riscontri fatti che possono presentare una rilevanza disciplinare, deve:
 - darne tempestiva informazione al dirigente preposto all’ufficio a cui il dipendente è addetto e all’ufficio procedimenti disciplinari affinchè possa essere avviata con tempestività l’azione disciplinare;
- deve presentare, ove riscontri dei fatti suscettibili di dar luogo a responsabilità amministrativa, tempestiva denuncia alla competente procura della Corte dei Conti per le eventuali iniziative in ordine all’accertamento del danno erariale (art. 20 D.P.R. n.3 del 1957, art.1, comma 3,1 n. 20 del 1994);
- deve presentare, ove riscontri poi dei fatti che rappresentano notizia di reato, denuncia alla Procura della Repubblica o ad un ufficiale di polizia giudiziaria con le modalità previste dalla legge ( art. 331 c.p.p) e deve darne tempestiva informazione all’Autorità nazionale anticorruzione.
Quindi premesso tutto ciò, accertato ravveduto il grave errore commesso e notiziato di una ipotesi di reato penale, cosa si aspetta ad avviare le procedure anticorruzione previste? 
Nelle aziende private chi sbaglia rischia il posto di lavoro anche per piccole sciocchezze, e nel pubblico? 


ZONE F: Incompatibiltá, conflitti d'interesse e menzogne

La tanto "chiacchierata" variante normativa delle zone F è arrivata al capolinea, approvata in un Consiglio Comunale dove le incompatibilità, i conflitti di interesse e le menzogne l'hanno fatta da padrone.
Un Consiglio Comunale assolutamente da invalidare notiziando immediatamente il Prefetto e la Procura della Repubblica, per palese violazione dell'art. 78 d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267, il quale testualmente dice che l'amministratore pubblico deve astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi suoi o di parenti o affini fino al quarto grado. Tale obbligo di allontanamento dalla seduta è finalizzato a garantire la trasparenza e l'imparzialità dell'azione amministrativa. Diverse sentenze sono la conferma di tale pirncipio: una su tutte TAR-Lombardia-Milano, sez. IV, sentenza 03.05.2013 n° 1137; ed ancora Consiglio di Stato Sez. 4a, n. 2826 del 26 maggio 2003- Fattispecie (conflitto tra posizione del Sindaco e deliberazione di variante del P.R.G.)
Ora quanti Consiglieri Comunali hanno interessi diretti ma soprattutto indiretti in zone F? 
Siamo certi che siano davvero in tanti e costoro avevano l'obbligo di abbandonare la seduta a garanzia di trasparenza e imparzialità.
Le hanno provate tutte pur di rimanere in aula e garantire il numero per l'approvazione della delibera; hanno addirittura chiesto il parere all'Anci, ma come si può tener conto di un parere Anci e non di quanto disposto dalla Legge e dalle sentenze del Consiglio di Stato? 
Altra enorme anomalia la si trova nel corpo del deliberato, dato che il Consiglio Comunale ha approvato in modo illegittimo una variante in zona F.
Dal deliberato si evince una palese violazione ed errata applicazione degli articoli della legge regionale 56/1980 (atteso che si vuole utilizzare la procedura semplificata oltre i limiti consentiti), oltre ad una carenza di motivazione nonché eccesso di potere per irrazionalità in relazione alla destinazione d’uso della Zona F.
Le Leggi, i regolamenti, le sentenze, le note dell'ass.reg. all'urbanistica escludono che si possa dar luogo a varianti se il PRG non fu adeguato alla L.R. n.56/1980.
Ed infine le menzogne, perché si è cercato di far passare questa delibera come un atto per salvare i posti di lavoro della Coop: niente di più falso, perché nessuna delibera di qualsiasi Consiglio Comunale può sovvertire la legge  ed una Sentenza esecutiva del Consiglio di Stato.
Credetemi provo profondo dispiacere per come i dipendenti della Coop vengono ancora raggirati ed illusi, così come provo dispiacere per le imprese interessate e per i proprietari delle abitazioni in zone F, ultimamente sottoposte a revoca del permesso da parte della Provincia.
La rabbia è tanta, perché si continua a sprecare tempo nel produrre atti nulli invece di concentrarsi a predisporre il nuovo PUG, unico strumento che può finalmente, in modo imparziale, tutelare l'intero territorio gioiese, visto che l’urbanistica a Gioia del Colle versa in una condizione di grave illegittimità. 
Ma purtroppo al governo della Città abbiamo una classe politica che ha la stessa lungimiranza di una talpa addormentata e che continua a far sprofondare sempre di più il nostro Paese a fronte di un rafforzamento degli interessi privati.

giovedì 13 febbraio 2014

L'ARMATA BRANCALEONE

L'armata Brancaleone abilmente costruita con certosina pazienza dalla coppia Povia-Ventaglini comincia a sgretolarsi.
Sin dal 2011 avevano cominciato Il “calciomercato”, cercando tra le nostre fila in modo scientifico numeri e nomi per chiudere il capitolo centrodestra ed iaprire il Povia-ter.
Dal suo insediamento la coppia Povia-Ventaglini ha cercato di mantenere gli equilibri di potere per tenere tutti dentro e far si che 10 Consiglieri andassero in consiglio ad alzare la mano a “raffica”, piuttosto che discutere nel merito dei problemi e sul futuro della città.
In principio fu Giovanni Vasco (esponente del PD) a prendere le distanze dalla maggioranza, per un insieme di motivazione a cui lo stesso PD, sotto la reggenza Valletta, si associó denunciando la mancanza di trasparenza e di un insieme di atti di dubbia legittimità.
Ma Povia con abile mossa attese l'elezione del nuovo direttivo PD, ed anche qui con una azione chirurgica mise in campo le sue truppe cammellate pur di garantirsi il comando del maggior partito di maggioranza, al sol fine di limare l'esistenza di evidenti problemi identitari che avrebbero precluso il suo futuro politico.
Ma il tempo passa inesorabilmente e i mal di pancia aumentano giorno dopo giorno,  tanto da dover nuovamente impegnare Povia a calmare le fibrillazioni interne proprio alla vigilia di una importante prova di forza della maggioranza: la "SANATORIA DELLE ZONE F".
Già, le tanto amate zone F, croce e delizia di Povia e company, zone F diventate il cardine della sua azione politica, unico punto del suo programma, unico grande interesse, ed è così che dinanzi a tale prova di forza, si sfalda sempre più la sua già traballante maggioranza. Il cemento da noto collante comincia a creare crepe.
Ed è così che il consigliere Falcone, uno dei tanti transfughi, da stampella di Povia, in questi giorni, annuncia il suo passaggio nel gruppo misto, cominciando una frenetica attività di "informazione" sulla rete dell'ipotetico conflitto di interessi di Povia con le zone F.
Ma c'è da chiedersi: sarà proprio questa la verità? Il Consigliere Falcone sarà stato "illuminato" sulla via di Damasco? Perché tirare fuori questo problema solo ora? 
Eppure la relazione del Prof. Vinci, da lui citata e nella quale si evidenziano enormi anomalie, esiste da molto tempo.
Certo Falcone non è nuovo a tali atteggiamenti, perché già durante il mandato Longo più volte adottò questa tecnica.
Sará oggi come allora? Il Consigliere Falcone prenderà le distanze da questa maggioranza o sarà pronto a rientrare appena le proposte di Povia saranno di suo "gradimento"?
Secondo noi i mal di pancia che numerosi esponenti della maggioranza manifestano ultimamente sono da ricollegare a ben altri motivi! Evidentemente il documento del PD, in cui si chiede la revoca del contratto con la Cerin; la rivisitazione di  bandi e appalti nell'ottica della trasparenza; il ripristino delle dirigenze; il rispetto della sentenza sulla questione "Coop" al fine di tutelare i lavoratori; nonché l'eliminazione del conflitto di interessi dello stesso Sindaco sulla questione Lama San Giorgio e l'adozione del PUG, sono argomenti che hanno sicuramente toccato qualche nervo scoperto.
Su questo documento, molto interessante, abbiamo ampiamente espresso notevoli perplessità, perché a nostro vedere il PD si accontenterà di un trono da assessore e in di un accordo sul PUG.
E gli altri consiglieri? Anche loro hanno sicuramente qualche enorme mal di pancia, ma per ora stanno in religioso silenzio in attesa di "sbottare" al prossimo passo falso di Povia.
Quindi più che chiamarli mal di pancia li definirei una sorta di ulcera perforante.
Ancora una volta la politica con la "p" minuscola mette in scena un  “edificante” siparietto, ancora una volta le guerre interne al "potere" rischiano di penalizzare la città.
Si continua a giocare sulla pelle di una città agonizzante che aspetta un vero cambiamento non solo di idee ma soprattutto di uomini.
Sindaco Povia cosa hai intenzione di fare? Continuerai a sottostare agli umori di una coalizione che agisce sempre più a "titolo personale" o finalmente toglierai il disturbo?


giovedì 6 febbraio 2014

POLITICA - ETICA: UN CONNUBIO DOVEROSO

La prima definizione di "politica" risale al filosofo greco Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa città, la comunità dei cittadini; secondo il filosofo, "politica" significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano e per i quali i politici dovrebbero amministrare nel principio di interesse e bene comune.
Chi fa politica svolge una missione, all'interno della quale egli deve essere un servitore della comunità e non un funzionario.
È innegabile che l'attuale politica abbia oramai smarrito la sua missione, trasformandosi sempre più in una lotta per la conquista del potere.
Un potere che si cerca di conquistare con ogni mezzo e a qualsiasi costo, anche calpestando i diritti dei cittadini stessi e le regole del gioco.
La più grande amarezza però è il dover verificare giornalmente il netto distacco tra politica e etica, un distacco dai contorni agghiaccianti e che deve farci riflettere su quale futuro la politica potrà portarci.
Un futuro sempre più buio, caratterizzato da giochi di potere abilmente messi in scena da individui ambiziosi pronti ad usare qualsiasi mezzo a loro disposizione per battere i propri rivali.
Corre quindi l'obbligo di imporre ai politici il rispetto di vincoli morali, e  a noi di assicurarci che il loro operato  sia all’altezza delle nostre aspettative e non esercitato in modo disonorevole.
Se lasciamo a loro l'uso e la scelta delle regole, essi rappresenteranno una terribile minaccia per tutti noi, dal momento che potranno fare ciò che vogliono senza alcuna restrizione e senza alcun controllo.
È innegabile che questo modo di fare porti grandi preoccupazioni per i cittadini, preoccupazioni che si concentrano soprattutto sulla condotta disonesta e corrotta dei nostri politici, anche perché  le occasioni per agire in modo disonesto sono enormi, un esempio su tutti può essere il tipico appalto di contratto pubblico, in cui si hanno molte possibilità di incorrere in fenomeni di corruzione.
A tal proposito corre l'obbligo di citare quanto enuncia il prof. Vaciago a proposito di appalti pubblici, il quale evidenzia i danni provocati dalla politica odierna e in riferimento a uno studio del Prof. Giarda evidenzia come le opere pubbliche in Italia costino un 30% in più, incremento derivante da un mix di inefficienza, gare mal fatte, corruzione e tangenti.
Tutto questo si può fermare? 
Un'arma, anche se debole, a nostra disposizione è la scelta di candidati onesti, trasparenti e preparati, ai quali attraverso il controllo del loro operato e il dialogo continuo va imposto di applicare dei criteri etici sulla loro azione politica, questo legame politica - etica diventa così mezzo per difendere e tutelare l'interesse comune.
Dedizione, etica e onestá devono essere le qualità per l'individuazione della futura classe politica.
Iniziamo quindi a cancellare definitivamente dalla scena politica i peggiori, gli arrivisti e gli abili mentitori sostituendoli con i migliori, i più responsabili, i più integerrimi e i più capaci.
Il popolo siamo noi, cominciamo ad usare  la nostra coscienza e ad usare la nostra testa, di cattivi maestri è piena la nostra storia, con il loro agire ci hanno annebbiato, confuso le idee ci hanno portato in una sorta di ipnosi collettiva.
Ora sta a noi risvegliarci e con molta umiltà tentare di cambiare le cose, affinché un giorno, se il mondo non sarà cambiato, potremo guardare i nostri figli negli occhi e dire: ho fatto davvero tutto ciò che era nelle mie possibilità.


martedì 4 febbraio 2014

Il cemento incolla tutti

E’ a un sindaco che vive un momento di evidente difficoltà che si rivolge il Pd locale che ha presentato in questi giorni un documento politico interamente centrato sulla questione gestionale e sulla trasparenza degli atti.
Un documento nato da una fusione a freddo di anime così diverse createsi a posteri dell'elezione del nuovo direttivo, che riporta nel PD il consigliere "dissidente" Giovanni Vasco e il suo entourage cuperliano.
È innegabile che il nuovo direttivo è stato abilmente selezionato e fatto eleggere dal sindaco Povia, il quale ha messo in campo le sue truppe cammellate pur di garantirsi il comando del maggior partito di maggioranza.
Operazione per limare l'esistenza di evidenti problemi identitari che avrebbero precluso a Povia di delineare il futuro della sua azione di governo.
Ma saranno davvero soddisfatte le richieste come: la revoca del contratto con la Cerin,  il rivedere bandi e appalti in ottica di trasparenza, di  ripristinare le dirigenze, di rispettare la sentenza Coop tutelando i lavoratori, di eliminare il conflitto di interessi dello stesso Sindaco sulla questione Lama San Giorgio? 
Oppure come pensiamo noi il tutto verte sulla parte finale del documento: RAPIDA ADOZIONE DEL PUG? 
E già, la questione mattone, il vero collante di questa strana maggioranza.
Sembra però che dopo l'incontro di lunedì 27 gennaio tra amministrazione comunale e Cerin, la rescissione sia già stata cancellata dal documento.
E nel mentre PD e sindaco trattano, la città continua a sprofondare, con i cittadini sempre più vittime di tasse, incompetenza amministrava e gestionale.
Avrà questo ennesimo documento del PD un seguito o sarà come il precedente? Ovvero il solito bluff abilmente messo in scena con intrecci, inciuci per la ricerca di poltrone, cariche e cemento? 
Ai posteri l'ardua sentenza.

martedì 28 gennaio 2014

BANDO LOCULI CIMITERIALI TANTE OMBRE E POCHE CERTEZZE

Avevamo visto bene nel non lontano fine novembre, quando pubblicamente denunciammo delle gravi anomalie presenti nel bando di gara per la costruzione di nuovi loculi cimiteriali. 
In quella pubblica denuncia, evidenziavamo delle anomalie dal punto di vista dei contratti posti in essere con gli acquirenti, dei costi di manutenzione (imputati agli acquirenti ma che di fatto come da regolamento devono essere a carico dell'Ente) e della carenza di box in vetroresina, che di fatto avrebbero reso il bando incompleto.
Dimostrazione di quanto su esposto lo si può verificare nel computo metrico (allegato al bando) dove si nota immediatamente la mancanza 1000 box, che moltiplicati per il costo di 595,00 cadauno, crea un ammanco di oltre 600.000 euro.
Ammanco che di fatto fa decadere il principio di bando in autofinanziamento, così come stabilito dal Commissario Prefetizio.
In pratica a conclusione delle opere, alla città, sarebbe stato consegnato un 5º lotto predisposto per 1192 loculi, ma carente di 1000 box in vetroresina, insomma un opera incompleta, e che avrebbe visto impegnata l'amministrazione nella ricerca di quei 600.000 euro per l'acquisto dei box mancanti.
Tant'è che già allora evidenziammo una serie di preoccupazioni su come si sarebbe gestito l'acquisto degli stessi e sulla ricerca delle poste a bilancio.
La risposta non è tardata ad arrivare, infatti l'amministrazione e gli uffici competenti già da metà dicembre hanno cominciato a lavorarci su, producendo una serie di atti a nostro dire, ma confortati dalle normative, anomali e illegittimi.
Ci saremmo aspettati un bando ad evidenza pubblica per l'acquisto dei box mancanti, un bando che permettesse un notevole risparmio ed invece l'Ufficio Tecnico, magicamente, tira fuori dal cilindro una serie di determine che portano ad un affidamento diretto di ben 890.000 euro alla stessa ditta che si è aggiudicata la costruzione dei loculi.
Gli stessi cercano di giustificare questo anomalo affidamento parlando di opere complementari e di completamento del progetto iniziale.
Motivazioni che di fatto non reggono!
Infatti il codice degli appalti D. Lgs 163/2006 all'art. 57 comma 5 specifica che la procedura  negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara è prevista per i lavori o i servizi complementari, non compresi nel progetto iniziale né nel contratto iniziale, che, a seguito di una circostanza imprevista, sono divenuti necessari all'esecuzione dell'opera o del servizio oggetto del progetto o del contratto iniziale, purché aggiudicati all'operatore economico che presta tale servizio o esegue tale opera.
Quindi la Legge è chiara, limpida e cristallina e parla di soli lavori "complementari" non inseriti nel bando e sopraggiunti in circostanza imprevista, ma soprattutto non parla di lavori di "completamento".
Dove sono le circostanze impreviste se  il bando nasce per la costruzione di 1192 loculi? Dove sono presenti i lavori complementari visto che si tratta solo di completamento dell'opera con l'inserimento di 1000 box in vetroresina? 
Ma soprattutto perché una fare ricorso alla trattativa privata quando la Legge impone per somme sopra soglia un bando ad evidenza pubblica? Parliamo di quasi 900.000 euro di soldi pubblici e non di noccioline.
Continuiamo fermamente ad affermare che una buona amministrazione deve combattere giornalmente la sua battaglia per l’efficienza e il risparmio delle risorse, soprattutto in un momento in cui ce n’è sempre di meno e quelle risorse andrebbero destinate a fare ciò che veramente serve.




sabato 25 gennaio 2014

AFFISSIONI ABUSIVE: POVIA ADOTTA DUE PESI E DUE MISURE

Sindaco Povia è di questi giorni una sua ordinanza con la quale impone che i manifesti di associo, ringraziamenti, trigesimo e anniversario dovranno avere dimensione di cm.29,5 x cm.42 (formato A3), e gli stessi potranno essere affissi , a cura delle agenzie funebri, solo presso l’abitazione del defunto e presso il luogo di culto .
Ma parlando di affissioni abusive non ci si può esimere dal citare colui o coloro che dell'affissione selvaggia hanno fatto la loro missione, attaccando cartelli di vendesi e fittasi nei posti più assurdi, le cui tracce non solo non scompaiono ma continuano a comparire ovunque.
Certo tantissimi affiggono abusivamente, ma mai nessuno ha toccato i record di qualche agenzia immobiliare. 
Sindaco Povia le chiediamo che oltre ad imporre le restrizioni sui defunti da domani le applichi anche ai vivi, anche perché il rispetto delle regole vale per tutti.



mercoledì 22 gennaio 2014

INCENTIVI NON DOVUTI


È di questi giorni l'ennesima determina di spesa (riparazione climatizzatore det. n. 1180 del 27.12.2013) dove continuiamo a riscontare l'anomalo pagamento dell'incentivo del 2%.
L'ex art. 92 del D.lgs. 163 comma 5 prevede che l'incentivo del 2% spetti al responsabile del procedimento e agli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo, nonché ai loro collaboratori, limitatamente alle attività di progettazione.
Accade così che Geometri, Architetti e Ingegneri e chi più ne ha più ne metta, che lavorano nella Pubblica Amministrazione, quindi dipendenti pubblici pagati da noi cittadini, quando si occupano di "progettazione" ricevono un incentivo pari al 2% del valore dell'opera. 
Invece a Gioia del Colle cosa accade? Accade che quel 2% viene stranamente calcolato anche sull'acquisto, riparazione e fornitura di opere e servizi.
Quando la smetteranno con questo modo di fare? 
A tal riguardo la sentenza della Corte dei Conti della sezione di controllo Lombardia del 25 marzo 2013 precisa che “l’incentivo alla progettazione non può venire riconosciuto per qualunque lavoro di manutenzione ordinaria/straordinaria su beni dell’ente locale ma solo per lavori di realizzazione di un opera pubblica alla cui base vi sia una necessaria attività di progettazione” e non può superare lo stipendio lordo annuo. 
Ma se i lavori, come nella stragrande maggioranza dei casi, sono stati effettuati con la procedura della “somma urgenza” ovvero senza un vero e proprio progetto, come ha fatto l’ente ad erogare gli incentivi? 
Sindaco Povia crediamo sia il caso di riesaminare la tabella degli incentivi che l’amministrazione comunale ha erogato ad alcuni dipendenti negli ultimi anni e verificare se effettivamente gli stessi sono stati calcolati ed erogati come la Legge prevede ovvero sulla sola progettazione, e se così non fosse siamo certi che ci troviamo dinanzi ad un danno erariale che va immediatamente denunciato.

POVIA MENTE SAPENDO DI MENTIRE

In un teatro preso d’assalto si è vista crescere la protesta dei contribuenti gioiesi per la tanto famigerata Tares.
Sempre più cittadini indignati ed arrabbiati, non solo per gli aumenti delle tariffe, ma anche per gli errori commessi dalla società Cerin e dai responsabili dell'ufficio tributi, hanno fatto sentire la loro protesta al primo cittadino.
Un sindaco in evidente difficoltà, poco preparato e che non ha dato risposte certe ai tanti cittadini accorsi.
Difficile trovare una definizione per un personaggio come Povia che dinanzi ai cittadini decide per un verso di negare l’evidenza proponendo a propria difesa le teorie più inverosimili, per altro verso riferisce inesattezze mostruose pur di giustificare una politica fallimentare e delle scelte che oggi ricadono drasticamente sui cittadini e sulle aziende.
Ed è così che in un infuocato dibattito il Sindaco comincia ad inventare ipotetici nemici, trame, ostacoli e presunte congiure.
Il suo delirio di onnipotenza lo porta a credere e ribadire, e qui si tocca il paradossale, che la scelta di esternalizzare i tributi sia come una scelta dovuta, scaricando le colpe sulla precedente amministrazione, accusata di aver svuotato l'ufficio tributi. Che dire, siamo alle comiche finali!!!
La nostra amministrazione fu costretta per vincoli di Legge ad esternalizzare la sola riscossione coattiva, e per far ciò il provvedimento fu portato in Consiglio Comunale. Lei invece, Sindaco, con atto illegittimo di Giunta ha deciso di esternalizzare tutto il servizio ad una società che guadagna lauti compensi anche sullo spontaneamente versato. 
Inoltre è doveroso ricordarLe, in qualità di ex delegato al personale e lo confermano gli atti, che abbiamo lasciato nelle mani del Commissario Prefettizio un ufficio tributi con ben 8 unità, di cui un funzionario responsabile.
Durante il suo mandato, due dipendenti categoria amministrativa sono andanti in pensione e Lei non ha provveduto a sostituirli nonostante le 34 richieste di mobilità interna. A luglio di quest'anno anche il funzionario responsabile dell'ufficio, trattenuto miracolosamente ben oltre i tempi previsti, è andato in pensione e guarda caso proprio contestualmente alla chiusura della procedura di aggiudicazione alla società Cerin.
Infine ma non per ultimo, Lei con decreto sindacale ha trasferito la signora M.F. dall'ufficio tributi alla Polizia Municipale.
Nel suo mandato Sindaco Povia l'ufficio tributi ha perso ben 4 unità su 8: è ancora convito che siamo stati noi a svuotare l'ufficio tributi? 
Sindaco diciamo la verità Lei non vedeva l'ora di esternalizzare i tributi e conferma ne è la Sua affermazione in Consiglio Comunale: " NON VEDO L'ORA DI FIRMARE IL CONTRATTO CON LA CERIN".
La gestione diretta delle entrate tributarie basato sulla innovazione, sulla trasparenza, sulla garanzia di servizi di qualità, deve essere il punto di arrivo di una amministrazione efficiente ed attenta al controllo della spesa pubblica.
La proposta che ho sottoposto alla Sua attenzione è quella di effettuare una gara di appalto "REGOLARE" per la fornitura di un applicativo informatico (costo circa 150.000 euro) che consenta la gestione quotidiana e l’aggiornamento costante delle banche dati, sia dei contribuenti che delle informazioni catastali.
Infatti la ditta aggiudicataria oltre alla costruzione della piattaforma digitale provvederebbe alla formazione del personale comunale, 6 unità in totale, in loco e senza costi aggiuntivi.
Con questo sistema avremmo un duplice vantaggio, infatti da un lato con un solo click il cittadino potrebbe tranquillamente da casa effettuare dichiarazioni e variazioni riguardanti la Tares, Imu e tributi minori, dall'altro ciò consentirebbe alla pubblica amministrazione di recuperare in autonomia ogni centesimo di euro e di contrastare in modo molto efficace l’evasione fiscale.
Troppo difficile tutto questo Sindaco? Visto che risparmieremmo  oltre 2 milioni di euro di soldi pubblici.
Infine un passaggio doveroso sulla Tares va fatto! Una scelta scellerata, accompagnata dai tanti errori sulle cartelle esattoriali e sulla comunicazione data alla città.
Avete creato un vero caos, il Suo comunicato e quello del responsabile dell'ufficio tributi hanno creato una enorme confusione tra i contribuenti, senza contare che c'è un suo assessore che sulla rete disinforma  parlando di rateizzazione (che ricordo non essere prevista), sicché Le chiedo: ma costui, prima di firmare, legge le delibere? 
O l'altro assessore, il nuovo che avanza (così si definisce) che sempre sulla rete si propone di ritirare le cartelle porta a porta e risolvere i problemi della gente. Ma in che paese viviamo? Ricordi al Suo assessore che il suo ruolo è quello di trovare soluzioni in Giunta per tutta la città e non fare il porta a porta per la sua stretta cerchia di "amici".
Ma diciamoci la verità una volta per tutte, la scelta di passare alla Tares, e quindi di aumentare la tassazione, è dovuta al fatto che con l'applicazione TARSU si sforava il patto di stabilità di circa 300.000 mila euro.
Ma ora che molte cartelle risultano errate e quindi si avrà un minore gettito, non crede che il bilancio sia falsato? E i revisori dei Conti cosa dicono di tutto ciò? Il patto di stabilità è ancora rispettato?
Noi abbiamo grossi dubbi su tutto ciò e chiederemo l'intervento del Prefetto e della Corte dei Conti.
Eppure sarebbero bastati tagli alla spesa pubblica e agli sprechi per evitare questa ennesima vessazione e questo ennesimo danno che come sempre pagheranno i cittadini.
Sindaco prenda atto della contestazione dei cittadini che la hanno pubblicamente sfiduciato e si dimetta.

martedì 14 gennaio 2014

NOI SAREMO SEMPRE DALLA PARTE DEI CITTADINI


Sindaco Povia serviva un po' di impegno come giunta e come uffici finanziari, per non applicare i parametri definiti dalla nuova legge Tares (possibilità data con la Legge di Ottobre).
Tale scelta avrebbe evitato un effetto devastante su alcune categorie, con una tassa decuplicata. 
Unanimemente, maggioranza e minoranza, potevano studiare soluzioni alternative per evitare l'applicazione delle tariffe stabilite dalla nuova legge, potevano cercare nel bilancio comunale i fondi necessari per ridurre il più possibile l’impatto della nuova tassa, magari tagliando quella enormità di spese superflue di cui vi siete resi promotori.
Invece avete scelto altro, avete preferito applicare una tassa così pesante per le possibilità economiche di vari cittadini, soprattutto in momenti di gravi difficoltà economiche come queste.
A questo va aggiunto il danno creato dalla società Cerin (gestore dei tributi nel nostro Comune) con l'emissione di cartelle pazze.
Cartelle con errori di varie tipologie che dovrebbero farla riflettere per una rescissione immediata per gravi inadempimenti.
In questo caos generale da voi creato e in un periodo di grave crisi ci è sembrato giusto andare incontro alle esigenze dei cittadini mettendo a disposizione, in modo del tutto gratuito, un pool di esperti che aiuti gli stessi nel risolvere i danni da voi creati e di instaurare una class action contro Comune e società Cerin.
Invitiamo pertanto tutti i cittadini che abbiamo bisogno di aiuto a contattarci.
Noi Sindaco saremo sempre dalla parte dei cittadini.

IMU TARES E TARSU LE UNICHE CERTEZZE PER I CITTADINI GIOIESI



IMU TARSU E TARES sono diventate per i gioiesi le uniche certezze.
La TARES, Tariffa Rifiuti e Servizi, che è stata introdotta dal Governo Monti con il Decreto Legge n. 201 del 2011, è la nuova tassa dei rifiuti e dei servizi "indivisibili". La stessa riguarda lo smaltimento e raccolta dei rifiuti e di altri servizi comuni, quali illuminazione e manutenzione stradale, polizia municipale, anagrafe.
Ora vi chiedo siete soddisfatti dei cosiddetti servizi indivisibili, ovvero pubblica illuminazione, manutenzione stradale, polizia municipale e anagrafe, che stiamo pagando profumatamente? 
Una stangata dietro l'altra, con aumenti a due cifre che stanno mettendo in ginocchio le famiglie, rendendo sempre più esigui i risparmi.
Il modello F24 è in viaggio verso i contribuenti gioiesi, in alcuni casi è già dentro le cassette della posta o nelle mani degli ignari contribuenti.
E per tutti sarà una batosta, a volte contornata da errori gravi sul calcolo dei metri quadri assoggettati alla tassazione, di proprietà inesistenti...etc etc
Errori che sommati alla disparità della tassazione hanno fatto infuriare i contribuenti costretti a file interminabili dietro l'ufficio tributi, il quale dispensa appuntamenti anche a 120 giorni.
Un ufficio tributi sempre piu feudo inespugnabile del solito "politicante" e della società CERIN che oramai segna la politica delle entrare nel nostro comune, che dovrebbe invece spettare alla Giunta Comunale.
La gente e le attività commerciali esasperate dalle continue vessazioni, dagli errori commessi dall'ufficio tributi hanno fatto sentire la loro rabbia (si parla anche di un intervento dei carabinieri presso l'ufficio tributi per sedare la rabbia dei cittadini) costringendo il sindaco a rivedere il provvedimento sospendendo i pagamenti, in attesa di verifiche interne. 
Verifiche di facciata, perché voci di palazzo (da confermare) parlano di una verifica solo su alcune cartelle esattoriali e non una rivisitazione completa, tutto questo perché sia i responsabili amministrativi sia la società CERIN non conoscono il reale ammontare dell'importo complessivo della tares da imputare ai contribuenti. 
Una mancanza davvero grave che ricadrà in capo a tutti i contribuenti.
Sindaco, dinnanzi a tutti questi errori, dinanzi a questa incapacità, chiedere scusa non serve a nulla,  troppo tardi il suo intervento,se avesse ascoltato le mie parole di inizio dicembre tutto questo si sarebbe  evitato.
Cosa accadrà per chi ha già pagato? Ci sarà un rimborso? Chi pagherà le spese di invio delle oltre 12000 lettere ai contribuenti locali (credo siamo oltre i 36.000 euro)?
Saranno presi provvedimenti nei confronti del verso funzionario, il consigliere delegato dell'ufficio tributi e la società CERIN, che gestisce lo stesso ufficio? 
O, come siamo certi, ai responsabili non sarà imputata nessuna colpa e a pagare come sempre saranno i cittadini? 
Le colpe gravano in gran parte anche sulla Sua persona Sindaco! Ricordo ancora quel Consiglio Comunale in cui Lei informò la città che non vedeva l'ora di firmare il contratto con la Cerin.
Adesso, alla luce di quanto accaduto, dimostri alla Città di non avere alcun interesse a continuare il rapporto con questa società, si rechi dalla Guardia di Finanza, denunci la Cerin e risolva immediatamente il contratto con la stessa società per gravi inadempimenti, revochi la delega ai tributi al consigliere comunale e rimuova il funzionario dell'ufficio tributi.
Infine Le voglio porre un importante interrogativo: perché il consiglio comunale, in fase di adozione del regolamento, a fine novembre 2013, non ha ritenuto, così come previsto da Legge, di non applicare i parametri definiti dalla nuova legge Tares (possibilità data con la Legge di Ottobre)? 
Tale scelta avrebbe evitato un effetto devastante sui cittadini ed attività commerciali.
Ma come al solito a Lei i problemi della Città, dei cittadini delle imprese locali, poco importano, vero?






domenica 5 gennaio 2014

CAOS CARTELLE ESATTORIALI


In questo caos generale creato da questa amministrazione comunale e dalla società Cerin, visto anche il periodo di grave crisi, ci è sembrato giusto andare incontro alle esigenze dei cittadini mettendo a disposizione, in modo del tutto gratuito, un pool di esperti che aiuti gli stessi nel risolvere l'enormità di problemi e di instaurare una class action contro Comune e società Cerin.
Invitiamo pertanto tutti i cittadini che abbiamo bisogno di aiuto a contattarci in privato.