"CERCA DI SCOPRIRE IL DISEGNO CHE SEI CHIAMATO AD ESSERE, POI METTITI CON PASSIONE A REALIZZARLO NELLA VITA."

Martin Luther King

giovedì 27 giugno 2013

Le bugie dei nostri amministratori.

promesse federico antonicellifoto

Il condottiero Povia e la sua strana maggioranza, sempre più precaria, con un solo colpo cancella tre anni di lavoro di mediazione e ricerca di soluzioni alternativeper una delle arterie più importanti della nostra città.

Erano queste le proposte e le promesse elettorali della compagine Povia? Vorrei ricordare ai tanti che, durante il ballottaggio del 2012, per le strade di Gioia del Collecomparve lo strano manifesto qui riportato.

Quanti di Voi lo ricordano?

Quanti di Voi hanno partecipato a quel convegno?

Ma soprattutto quanti di voi hanno ascoltato dalla viva voce di quei protagonistila famosa frase: "IL PASSAGGIO A LIVELLO NON CHIUDE".

Sicuramente eravamo in tanti, e si perché le ho ascoltate anche io quelle frasi. Maricordo anche le riunioni infuocate dell'allora maggioranza e le prese di posizione di coloro che oggi cambiando casacca,cambiano le proprie convinzioni e idee.

Chiudere il passaggio a livello di via Dante, senza neanche aver ipotizzato altre soluzioni alternative, senza creare una viabilità alternativa e senza creare servizi che riescano ad evitare problemi agli abitanti della zona e ai cittadini tutti è un modo approssimativo di amministrare.

A questi amministratori chiedo dov’è finita la proposta dell'allora 
promesse antonicelli
consigliere Tuccilloper uno studio di fattibilità su un eventuale tunnel?Proposta approvata e stanziata in fase di bilancio preventivo, ma miracolosamente scomparsa con la destinazione delle somme dirottate verso altri lidi.

L'importante per qualcuno è spendere soldi pubblici, non importa come, non importa cercare progetti sostenibili e coordinati con il resto degli interventi, non importa la visione futura della nostra città.

Promettere in campagna elettorale è sempre facile, difficile è mantenere gli impegni con la città, difficile è mantenere la coerenza prima politica e poi umana.