"CERCA DI SCOPRIRE IL DISEGNO CHE SEI CHIAMATO AD ESSERE, POI METTITI CON PASSIONE A REALIZZARLO NELLA VITA."

Martin Luther King

venerdì 29 novembre 2013

Caos, cemento e declino

Caos, cemento e declino sono i migliori aggettivi per identificare il pensiero e la mano di questa amministrazione comunale targata Sergio Povia.
Non passa giorno che non ne combinino una nuova. L'ultima in ordine di tempo infatti riguarda la nuova viabilità dovuta al progetto di pedonalizzazione di via Roma e piazze collegate, che ha portato sul piede di guerra e di protesta commercianti e residenti della zona.
Da un lato i commercianti che denunciano le mancate promesse di questa amministrazione sulla non chiusura del tratto riqualificato annesso a Via Roma. 
È innegabile che la zona, dal punto di vista commerciale abbia subito una desertificazione, che ha prodotto cali di vendite con percentuali a due cifre, portando alcuni esercenti al rischio di chiusura.
Basta fare un giro e ci si trova dinanzi a negozi vuoti, attività poste in vendita e commercianti sempre più disperati, a volte rassegnati, che chiedono invano il sostegno di un Sindaco sempre più assente. Dov'è finita la politica? 
Politica sempre presente in campagna elettorale con promesse impossibili, ma pronta appena eletta a chiudersi a palazzo e mettere in scena il pietoso tatticismo della tutela degli amici.
Dall'altra i residenti e i cittadini, sempre più stanchi delle continue modifiche con conseguenti inversioni di sensi di marcia e non più disponibili a subire avvelenamenti acustici e atmosferici provocati dalle continue code e intasamenti del traffico.
Ed infine, ma non per ultimo, le legittime richieste di molti cittadini ed associazioni di mobilità sostenibile che chiedono a gran voce meno auto e più zone pedonali e ciclabili.
In presenza di posizioni e interessi così diversi tra loro, ma che potrebbero tranquillamente convivere, l'amministrazione comunale cosa fa? 
Sceglie la via più facile, l'imposizione, e con un insieme di interventi isolati e senza progettualità crea solo caos e enormi disagi.
Invece bastava creare un tavolo di lavoro tra le associazioni di categoria, associazioni, commercianti, artigiani e l'amministrazione comunale per decidere insieme la miglior soluzione da mettere in campo.
Ma tutto ciò non fa parte del modus operandi di questa amministrazione, sempre più attenta alla cementificazione e molto lontana dai problemi reali della nostra comunità.
Viene da chiedere che fine ha fatto il piano traffico, perché non attivarlo, anche a stralci? 
Di certo non si può continuare a spendere soldi pubblici in segnaletica e lavori che poi vanno in netto contrasto con studi di settore fatti sulla viabilità gioiese.
Non si può pensare di chiudere strade al traffico, di creare zone pedonali e ciclabili se non sono predisposte zone di parcheggio idonee.
La nostra proposta si chiama GioiArt, un progetto ambizioso che mira a riqualificare l'intera città, e all'interno del quale è previsto per Via Roma e zone collegate la trasformazione in una vera galleria d'arte attraverso le opere degli artisti gioiesi.
Siamo certi che GioiArt sarebbe un richiamo per tantissima gente, anche dei comuni limitrofi, e riuscirebbe a rilanciare il commercio in tutta la città.
Noi non chiediamo miracoli a questa amministrazione, chiediamo solo di tenere alto l'interesse nei confronti delle attività commerciali, che in un momento di crisi economica mondiale stanno già subendo forti flessioni e che senza l'aiuto dell'amministrazione comunale rischiano la chiusura.
Infine a coloro che oggi protestano mi va di gridare a voce alta: RESISTETE....RESISTETE.....RESISTETE.

Vincenzo Lamanna 

Il mistero dei loculi mancanti

"Firmato stamani con la ditta appaltatrice dei lavori il contratto per l'ampliamento del Cimitero Comunale (sopraelevazione del 5° lotto). I lavori partiranno subito." 
Tuona così, con un comunicato lanciato dalla sua pagina di Facebook, la versione restyling di un Sindaco che le prova tutte per cercare di riprendere un consenso oramai pari al nulla assoluto.
Direbbero i latini "nihil sub sole novum", ovvero nulla di nuovo sotto il sole, ed invece di nuovo c'è molto da dire.
I cittadini vanno informati su come questa amministrazione stia distruggendo e provocando enormi danni alla nostra città.
E si, perché se qualcuno si prende la briga di dare un'attenta lettura al bando, al progetto e al piano economico, potrà immediatamente verificare una serie di anomalie e scelte errate che si ripercuoteranno su tutta la cittadinanza.
Infatti il progetto, viste le norme antisismiche, prevede l'utilizzo di una nuova tipologia di struttura, non più la struttura in cemento prefabbricata utilizzata sin'ora, ma una struttura più leggera e idonea fatta con profilati metallici e con l'utilizzo di box in vetroresina.
Sin qui tutto regolare, ma il problema sorge proprio dando un occhiata agli allegati del progetto, i quali prevedono la costruzione e fornitura di laminati per 1192 loculi, ma soli 192 box in vetroresina.
Ora se il quadro economico pareggia perfettamente, ovvero i costi per la realizzazione sono perfettamente coperti con l'esborso chiesto ai cittadini, 
ma all'interno mancano oltre 1.000 box in vetroresina (costo di un box pari a 595,20 euro), da dove saranno presi i quasi 600.000 euro che servono per completare il progetto?
Semplice: dal bilancio comunale, attraverso un aumento di entrate (quindi tasse) o con tagli al bilancio, detto in parole povere quei 600.000 euro saranno pagati da tutti i cittadini gioiesi, e non da coloro che hanno deciso di acquistare i loculi.
A tutto questo vanno aggiunte altre anomalie presenti nel contratto firmato dagli acquirenti.
Anomalie che vanno dalla durata della concessione alla manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura, degli spazi esterni e delle strutture comuni.
Infatti è vero che il regolamento di polizia cimiteriale prevede la concessione di anni 60 dalla stipula del contratto, ma qui siamo in presenza di loculi non disponibili immediatamente bensì in fase di costruzione e di cui non si conosce la data di consegna. Quanti anni saranno persi come concessione da chi oggi ha già stipulato il contratto? 
Sarebbe quindi più giusto far partire i 60 anni dalla data di consegna!
Altra anomalia si rileva quando si parla della manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura, degli spazi esterni e delle strutture comuni, in effetti a margine delle note del quadro economico, nel settore manutenzione viene evidenziato che le spese in questione sono a carico del concedente (quindi il Comune).
Ma se le stesse sono a carico del concedente perché inserirle tra i costi da ripartire su ogni singolo loculo? Costi pari a 958.900 euro. 
Se a tutto ciò aggiungiamo che il bando di gara non è mai stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale, così come previsto dall'art. 66 comma 7 del Codice degli Appalti, qualche legittimo dubbio su come sia stata gestita questa gara ci assale.
A supporto di quanto su esposto, esiste anche una nota protocollata presso il Comune da un legale rappresentate (personalmente da me contattato) di una ditta, il quale, vista la mancata pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, invita a non dar luogo a procedere per la presenza di errore sostanziale.
Ma stranamente la stessa nota è stata ritirata nei giorni successivi.
Perché la commissione, nonostante sia stata notiziata di un errore sostanziale, sia andata avanti spedita sino all'aggiudicazione definitiva?
Concludendo, ancora una volta, ci si trova dinanzi ad un insieme di anomalie e costi che aggiunti allo stato di degrado totale in cui versa il nostro cimitero, nonostante sia stata assegnata una gara per la pulizia dello stesso ad una nota cooperativa lautamente pagata, graveranno come sempre su tutti i cittadini.

Vincenzo Lamanna 

mercoledì 20 novembre 2013

UN SINDACO INCAPACE DI TROVARE SOLUZIONI

Giù la maschera sindaco Sergio Povia e dica tutta la verità sul caso Coop,  siamo stanchi della sua continua campagna mistificatoria.
Nella sua conferenza stampa del 12 novembre la città si aspettava che lei chiarisse una volta per tutte la sua posizione e quella dell'intera maggioranza sulla questione coop dando anche delle soluzioni valide alla tutela dei lavoratori, delle aziende e di tutti i cittadini che in quella zona hanno investito i loro risparmi.
Ed invece abbiamo ascoltato la più indecente delle frasi: " Ci opporremo ma non sappiamo ancora come".
Un sindaco che non ha soluzioni non merita di ricoprire ancora questo ruolo.
Forse non le è chiaro che il Consiglio Di Stato - Sez. IV con sentenza n.   05187/2012 del 28 ottobre 2013 dichiara il ricorso ricorso inammissibile e respinge la revocatoria, in pratica annulla il permesso a costruire del 2004 ( anno in cui lei era Sindaco) e le autorizzazioni edilizie e commerciali. 
E' troppo facile tirare in ballo il senso di responsabilità delle forze politiche, la verità è che dal 2004 la politica ha fallito tentando invano e con soluzioni capestri di difendere una illegittimitá solo per tutelare gli interessi di qualcuno.
Andavano concentrare le forze di tutti per cercare soluzioni.
In campagna elettorale ha più volte promesso di avere pronta una soluzione, spero che il tutto non si riduca al ridicolo ricorso posto in essere, perché se così fosse, 
anche questa volta  ha ricevuto l'ennesima sonora sberla dalla giustizia amministrativa.
Noi vogliamo la verità, guardi almeno per una volta i cittadini negli occhi e racconti quello che effettivamente è accaduto non continui a  negarci la verità, perché questo non fermerà la nostra rabbia.
Ricordo ancora le parole dell'ex  Sindaco Piero Longo, quando più volte durante la precedente campagna elettorale, dal palco invitava il Sig. Distefano  delle Distefano Costruzioni Srl a raccontare la verità.
Sindaco Povia quale verità doveva raccontarci il Sig. Distefano? Cosa è veramente accaduto? Perché utilizzare quei suoli con destinazione diversa? 
Comprendo che dare una risposta alle mie domande le crea qualche problema, ma una sacrosanta verità purtroppo emerge: la sua politica, la sua azione amministrativa ha prodotto solo enormi danni e disoccupazione alla nostra comunità.
È ora che lei chieda scusa a tutti i cittadini e si dimetta.
Lasci a chi ha cuore il futuro della nostra città e dei nostri figli il compito di costruire una nuova gioia del colle.

LO SPRECO DI DENARO CONTINUA

Grande confusione sotto il cielo di Gioia del Colle in questi giorni. 
Va infatti in scena un bizzarro spettacolo che ha come protagonisti il Sindaco e parte della Giunta Comunale (unico assente l'assessore Masi, di cui si attendono dichiarazioni in merito): la "nuova" struttura organizzativa del nostro Comune.
Ennesimo atto, quello approvato dalla Giunta, che prevede una macrostruttura ed assegnazione del relativo personale, fatto senza il rispetto della normativa generale vigente,  infatti:
- va in netto contrasto con quanto previsto dalla Legge 296/2006 art. 1 comma 557 (in vigore sino al 31.12.2015), che prevede le azioni per il contenimento della spesa nella Pubblica Amministrazione, attraverso la riduzione della spesa del personale e l'accorpamento dei servizi;
- non rispetta quanto previsto dalla Legge anticorruzione che prevede la rotazione degli incarichi tra i funzionari e dirigenti;
ma quel che più conta, è che lo stesso si pone in netto contrasto con le proposte dei sindacati.
Lo stesso Sindaco, durante la delegazione trattante, difende le sue scelte spiegando che la sua amministrazione ha necessità  di creare una macchina amministrativa più snella ed efficiente, e che le sue scelte porteranno un notevole risparmio.
Qualcuno dei suoi tanti "consiglieri" però spieghi al Sindaco che la scelta di spacchettare i settori e renderli indipendenti, sicuramente non giova a snellire e rendere efficiente la macchina amministrativa.
Senza contare che il costo complessivo andrà da un minimo (inattivibile) di 200 mila euro ad un massimo di 350 mila euro.
Da tutto ciò scaturisce la creazione di 14 posizioni apicali, con un rapporto di una posizione organizzativa ogni 7 dipendenti, ben lontano dal rapporto ottimale di una posizione organizzativa ogni 30 dipendenti adottata in quasi tutti i comuni.
Un atto questo, che mira solo alla tutela di 14 funzionari dimenticando gli oltre 100 dipendenti che muovono la macchina amministrativa e che meritano rispetto, riconoscenza e pari trattamento.
È vero che la macchina comunale andava profondamente riorganizzata, perché questo era quello che i cittadini chiedevano a gran voce, cittadini che con i loro tributi pagano gli stipendi dei nostri dipendenti, ma non in questo modo.
È mancato infatti, il coraggio di fare una rivoluzione della pianta organica e del personale,  una necessaria rivoluzione, che mirasse a demolire i feudi di coloro che da anni sono "croce e delizia" delle amministrazioni che si susseguono.
Serviva una bella spolverata, una imbiancata, una ventata di aria fresca, perché nell'amministrazione pubblica gioiese troppi  "potenti" sono rimasti incollati alle stesse sedie e scrivanie per troppo anni. 
Ma questa amministrazione ha deciso di andare avanti senza confrontarsi o ascoltare le proposte.
Siamo stati tra i primi ad elaborare una nostra proposta, che in perfetta sintonia con i sindacati, prevedeva la riorganizzare dell'Ente in quattro macro-aree:
AREA TECNICA; AREA URBANISTICA; AREA DEI SERVIZI ALLA PERSONA; AREA FINAZIARIA, più altre due "posizioni" per l'ufficio legale e per la Polizia Municipale.
Questa proposta avrebbe garantito una migliore distribuzione e organizzazione del personale con conseguente miglioramento del servizio fornito alla Città.
Inoltre tale riorganizzazione avrebbe portato un notevole risparmio a bilancio, un risparmio che si sarebbe potuto utilizzare per diminuire  o addirittura cancellare l'addizionale IRPEF, per elevare le professionalità interne tramite concorsi per il personale e per nuove assunzioni.
Raggruppare i settori e spostare il personale con raziocinio avrebbe permesso di creare un sistema in cui gli uffici avrebbero reso un servizio migliore alla gente.
Invece questa amministrazione, ostaggio dei soliti mal di pancia, ha letteralmente deciso di spacchettare in 14 centri di potere la macchina amministrativa.
Nei corridoi di palazzo si parla di trattative continue, di richieste di consiglieri e dipendenti (i soliti), di interferenza politica sempre più insistente, di soluzioni più volte cambiate per creare più poltrone e aumentare le pesature (quindi le somme di denaro destinate ai vari funzionari messi a capo delle aree).
Ed accade così che l'ufficio tecnico viene diviso in 4 aree, si sposta l'ingegnere comunale all'urbanistica per creare il posto all'ormai noto geometra amico di tutte le amministrazioni, si sposta il servizio cimiteriale dalla sua naturale collocazione (ufficio demografico) alle dipendenze dello staff del sindaco, perché? per aumentare allo stesso la pesatura da parte dell'OIV? si divide il servizio finanziario in due settori creando due nuove poltrone, ci si inventa il servizio comunicazione e trasparenza.
Così facendo l'interesse di qualcuno viene anteposto al bene della Città ed al suo futuro.
Tutto questo avrà un costo, un costo in attesa di quantificazione e che noi tutti cittadini pagheremo o attraverso un aumento delle tasse o attraverso un taglio ai capitoli di bilancio, perché purtroppo queste somme vanno imputate a bilancio.
Attendiamo quindi con ansia il prossimo bilancio per verificare quanto questa ennesima scellerata decisione ci costerà, si perché mentre noi paghiamo le tasse loro sprecano.