"CERCA DI SCOPRIRE IL DISEGNO CHE SEI CHIAMATO AD ESSERE, POI METTITI CON PASSIONE A REALIZZARLO NELLA VITA."

Martin Luther King

giovedì 9 giugno 2011

IL 12 E 13 GIUGNO IO VADO AL MARE

IL 12 E 13 GIUGNO IO VADO AL MARE!
Io non al referendum non vado a votare e vi spiego di seguito con chiarezza il perché:
• Per i due referendum che riguardano la futura gestione dell’acqua bisogna chiarire che la legge italiana dice che sia l’acqua sia le strutture per il servizio idrico, come i depuratori, sono e restano di proprietà pubblica. Per cui non è corretto, quando si parla di questo quesito referendario, parlare di “privatizzazione dell’acqua”. Quello su cui si discute è se consentire l’ingresso di soggetti privati nella gestione di queste strutture. Ovviamente questo ingresso di privati deve essere soggetto alla vincita di un confronto competitivo, una gara in definitiva. La norma del decreto Ronchi, che è l’oggetto del primo quesito referendario sull’acqua, è esattamente quella che introduce l’obbligo di gara. Se si abroga questa norma i sindaci potranno decidere liberamente se affidare il servizio attraverso una gara, quindi al privato migliore, oppure affidarlo direttamente a una realtà che non necessariamente è più efficiente delle alternative e che comunque non ha dovuto dimostrare di essere più brava.
• Per il Referendum sul Nucleare, il NO è d’obbligo semplicemente perché il decreto Omnibus ha già abrogato le norme che prevedevano la localizzazione e la costruzione di centrali nucleari. La Corte di Cassazione prima e la Corte Costituzionale poi hanno ritenuto legittimo la riformulazione del referendum a seguito dell’abrogazione delle vecchie norme, ma è chiaro che si tratta di una forzatura costituzionale: hanno trasformato di fatto un referendum abrogativo in un referendum surrettiziamente consultivo, non ammesso né previsto dalla nostra Carta. Il nuovo quesito referendario di fatto non abroga le norme che prevedono la costruzione di centrali atomiche o lo sfruttamento dell’energia atomica, perché sono già state cancellate, ma va a colpire il diritto/dovere del Governo italiano (di qualunque colore esso sia) di prevedere un piano energetico nazionale per diversificare le fonti energetiche, con grave danno alla collettività, e grave pregiudizio per l’autonomia energetica del nostro paese, già fortemente piegata dallo scellerato referendum anti-nucleare degli anni ’80.
• Per il Referendum sul Legittimo Impedimento il NO a questo referendum è un no a favore dell’equilibrio fra i poteri dello Stato. Oggi abbiamo un potere giudiziario che non ha limiti né confini. Un potere capace di condizionare gli equilibri politici di un paese con un semplice avviso di garanzia non è un potere che garantisce la vita democratica, ma è un potere capace di alterarla e piegarla a seconda delle diverse esigenze politiche. Il legittimo impedimento per i membri del governo non è una legge ad personam, ma è una risposta a questo strapotere, limitata e oggettivamente insufficiente, ma pur sempre una risposta a garanzia delle scelte elettorali del cittadino. Peraltro la legge scadrà a settembre poiché l’art. 2, comma 1, prevede appunto che la durata massima della legge è 18 mesi. Che senso ha oggi votare SI per abrogare una legge che fra un paio di mesi non avrà più efficacia?

domenica 5 giugno 2011

LE BUGIE DEL GIONALINO DEL PARTITO nonDEMOCRATICO

LE CONTINUE BUGIE DELLA SINISTRA
Leggendo GioiaDemocratica, che di democratico ha ben poco, essendo un giornalino dei partiti di opposizione locale, fatto da pseudo improvvisati giornalisti, leggo di una mio interesse e volontà a candidarmi ad Amministratore Delegato di SPES GIOIA SPA.
Cari amici nulla di più falso, sarebbe veramente impensabile, aver ricevuto un incarico dagli elettori per amministrare la Città e tradire lo stesso abbandonando il Consiglio Comunale per gestire una partecipata, tale ipotesi si rafforza evidenziando l'incompetenza che avrei nel gestire la stessa.
Non nego le criticità espresse più vole nei confronti dell'Amministratore Delegato e del Direttore Generale, cercando di sostituirli con manager capaci di rilanciare l'azienda creando nuovi posti di lavoro per i giovani gioiesi, e ricchezza per la nostra città.
E' DEL TUTTO EVIDENTE, CHE QUESTI PSEUDO IMPROVVISATI GIORNALISTI, RACCONTANO SOLO ENORMI CAZZATE, CON L'OBBIETTIVO DI DISINFORMARE I CITTADINI E CON L'INTERESSE DI MANDARE A CASA QUESTA AMMINISTRAZIONE, CEDENDO LA CITTA' NELLE MANI DI UN COMMISSARIO!!!!
IMPARINO QUESTI PERSONAGGI A FARE INFORMAZIONE VERA, ALTRIMENTI RITORNINO AL RUOLO E MESTIERE CHE PIU' GLI SI ADDICE: GLI SFASCIA-CARROZZE

mercoledì 1 giugno 2011

Vendola aumenta le tasse ma non è una novità


Vendola aumenta le tasse: cento milioni di euro per coprire il buco della sanità, questa volta rastrellati dall'IRPEF!!!!
Diventano più salate le tasse in Puglia. Da oggi, e a valere su tutto il periodo di imposta 2011, aumenta l’addizionale regionale sull’Irpef. La manovra fiscale serve a colmare la parte non coperta del disavanzo sanitario maturato nel 2010.
In particolare: l’aumento sarà dello 0,30% per i redditi fino a 28mila euro; sarà dello 0,50% sui redditi superiori. Qualche esempio concreto. Chi ha un reddito da 15mila euro annui passa da un’addizionale di 135 a 180 euro. A 28mila euro si passa da 252 a 336. A 50mila euro da 450 a 644 euro annui.
Ha aspettato giusto il tempo di far chiudere le urne dei ballottaggi e dichiarare ai tg nazionali che i candidati di estrema sinistra hanno vinto a Milano e Napoli perché vicini alla gente e attenti alle povertà e subito dopo, da presidente della Regione Puglia, Vendola ha firmato il decreto con cui aumenta l'Irpef ai pugliesi per coprire i debiti della sua gestione sanitaria del 2010
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DIMETTITI ORA VENDOLA!!!!