"CERCA DI SCOPRIRE IL DISEGNO CHE SEI CHIAMATO AD ESSERE, POI METTITI CON PASSIONE A REALIZZARLO NELLA VITA."

Martin Luther King

mercoledì 26 febbraio 2014

RENZI IL PINOCCHIO CREATO DA DE BENEDETTI

Prima Monti, poi Letta ed ora Renzi, il “rottamatore”, il “decisionista”, “l'innovatore”, colui che con la vecchia politica non ha nulla da spartire, ma che nella realtà, è il figlio legittimo proprio di quel mondo che, a parole, dice di voler cambiare.
Siamo al terzo golpe e tutto ciò inizia ad essere proprio INDIGERIBILE.
Abbiamo ancora un premier non eletto, ma deciso nella terza camera, quella di via del Nazareno (la sede del PD), mentre il Parlamento, le elezioni, il popolo diventano oramai inutili e marginali.
Questa volta parte dei meriti va al mangiacervelli per eccellenza: la televisione.
Renzi è riuscito ad attirare le simpatie degli italiani, attraverso i talk show, i dibattiti politici ed anche con qualche comparsa veloce in spettacoli.
L'immagine che ne viene fuori è quella di un fenomeno da baraccone,un contenitore mediaticamente luccicante ma vuoto,  dove più che una politica dei fatti contano gli slogan e le apparenze.
Insomma un personaggio creato a tavolino dai poteri forti della sinistra, uno si tutti De Benedetti, che con un'operazione di maquillage ha riconquistato buona parte dei voti dei propri elettori.
Ma politicamente chi è Renzi? 
20 anni di carriera politica alle spalle, con una sola esperienza di rilievo: un quinquennio da sindaco a palazzo vecchio, ma la sua grande fortuna è stata quella di non trovarsi dinanzi competitor di peso nel PD, ma un groviglio di pupazzi di cartapesta.
Tutto questo comincia a preoccuparmi, mi preoccupa il senso di democrazia che ha Renzi: un solo uomo al comando che detta legge.
Ma un uomo da solo non può cambiare lo stato delle cose, serve una squadra di governo fatta da uomini e donne capaci, determinati e decisionisti.
Quindi aspetto di vedere innanzitutto la squadra di governo che riuscirà a mettere in campo, da come si comporterà nei confronti dei poteri forti: banche, assicurazioni e industriali, da cui riceve lauti finanziamenti e che hanno sfruttato spesso e volentieri il paese arrecando enormi danni.
Anche se ad esempio sul decreto IMU-Bankitalia, un grande regalo alle banche e una truffa perpetrata ai danni del paese,  il PD di Renzi ha votato il provvedimento senza fiatare, come anche sulla questione Monte dei Paschi di Siena che rischia il fallimento, dove la voce di Renzi non si è fatta sentire.
Infine sono curioso di vedere quali azioni metterà in atto per la revisione del sistema di tassazione, degli investimenti e dello sviluppo, se sarà in grado di fare una profonda revisione dello stato, delle regioni, delle province, dei comuni, delle consulenze e degli enti pubblici divenuti oramai veri e propri mangiasoldi.
Ed infine il lavoro, il famoso Job Act, questa parola che fa molto English ma che deve ancora spigarci cosa prevede per le aziende, per gli operai, per gli ammortizzatori sociali e per lo sviluppo.
Sino a questo momento ci sembra che Renzi parli più per slogan e promesse che con fatti, ed è per questo che lo ritengo uno dei tanti bluff a cui ci ha abituati la politica italiana.
Al liceo lo chiamavano il Bomba, perché le sparava grosse, e di fatto continua a farlo, egli ha sempre asserito: "mai premier senza passare dalle elezioni", "mai governo delle larghe intese" ed invece cosa accade? Accade che da domani governerà con quelli che voleva rottamare, con un governo di larghe intese (NCD, SCELTA CIVICA, GAL etc..), con coloro che hanno votato qualsiasi porcata, che hanno innalzato tasse e favorito i poteri forti.
Ma diciamola tutta, l'accelerazione di Renzi verso Palazzo Chigi, senza passare dalle elezioni, è stata voluta proprio da quei poteri forti di cui Renzi è espressione.
Tant'è, che in primavera, andranno in scadenza centinaia di incarichi nelle aziende pubbliche: i vertici di Enel, Finmeccanica, Eni, Terna, Poste, Enav, Poligrafico, Fintecna, Mistral Air, Italia Turismo, Fondo Strategico e 13 società del gruppo Fs, etc...
Insomma oltre 600 poltrone da assegnare, quasi quanto i deputati 630, poltrone che fanno gola.
Renzi dice di giocarsi tutto, si ma tutto cosa? Una poltrona, tanto mal che vada avremo un altro premier pronto a prendere il suo posto.
Chi si sta giocando tutto, anzi già se lo sono giocato sono gli imprenditori, le famiglie gli operai a cui la politica oggi non può più neanche dare una speranza.
Caro Renzi io non ti credo più, non credo a chi rappresenta i poteri forti e non quelli dei cittadini.

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