"CERCA DI SCOPRIRE IL DISEGNO CHE SEI CHIAMATO AD ESSERE, POI METTITI CON PASSIONE A REALIZZARLO NELLA VITA."

Martin Luther King

giovedì 20 febbraio 2014

ZONE F: Incompatibiltá, conflitti d'interesse e menzogne

La tanto "chiacchierata" variante normativa delle zone F è arrivata al capolinea, approvata in un Consiglio Comunale dove le incompatibilità, i conflitti di interesse e le menzogne l'hanno fatta da padrone.
Un Consiglio Comunale assolutamente da invalidare notiziando immediatamente il Prefetto e la Procura della Repubblica, per palese violazione dell'art. 78 d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267, il quale testualmente dice che l'amministratore pubblico deve astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi suoi o di parenti o affini fino al quarto grado. Tale obbligo di allontanamento dalla seduta è finalizzato a garantire la trasparenza e l'imparzialità dell'azione amministrativa. Diverse sentenze sono la conferma di tale pirncipio: una su tutte TAR-Lombardia-Milano, sez. IV, sentenza 03.05.2013 n° 1137; ed ancora Consiglio di Stato Sez. 4a, n. 2826 del 26 maggio 2003- Fattispecie (conflitto tra posizione del Sindaco e deliberazione di variante del P.R.G.)
Ora quanti Consiglieri Comunali hanno interessi diretti ma soprattutto indiretti in zone F? 
Siamo certi che siano davvero in tanti e costoro avevano l'obbligo di abbandonare la seduta a garanzia di trasparenza e imparzialità.
Le hanno provate tutte pur di rimanere in aula e garantire il numero per l'approvazione della delibera; hanno addirittura chiesto il parere all'Anci, ma come si può tener conto di un parere Anci e non di quanto disposto dalla Legge e dalle sentenze del Consiglio di Stato? 
Altra enorme anomalia la si trova nel corpo del deliberato, dato che il Consiglio Comunale ha approvato in modo illegittimo una variante in zona F.
Dal deliberato si evince una palese violazione ed errata applicazione degli articoli della legge regionale 56/1980 (atteso che si vuole utilizzare la procedura semplificata oltre i limiti consentiti), oltre ad una carenza di motivazione nonché eccesso di potere per irrazionalità in relazione alla destinazione d’uso della Zona F.
Le Leggi, i regolamenti, le sentenze, le note dell'ass.reg. all'urbanistica escludono che si possa dar luogo a varianti se il PRG non fu adeguato alla L.R. n.56/1980.
Ed infine le menzogne, perché si è cercato di far passare questa delibera come un atto per salvare i posti di lavoro della Coop: niente di più falso, perché nessuna delibera di qualsiasi Consiglio Comunale può sovvertire la legge  ed una Sentenza esecutiva del Consiglio di Stato.
Credetemi provo profondo dispiacere per come i dipendenti della Coop vengono ancora raggirati ed illusi, così come provo dispiacere per le imprese interessate e per i proprietari delle abitazioni in zone F, ultimamente sottoposte a revoca del permesso da parte della Provincia.
La rabbia è tanta, perché si continua a sprecare tempo nel produrre atti nulli invece di concentrarsi a predisporre il nuovo PUG, unico strumento che può finalmente, in modo imparziale, tutelare l'intero territorio gioiese, visto che l’urbanistica a Gioia del Colle versa in una condizione di grave illegittimità. 
Ma purtroppo al governo della Città abbiamo una classe politica che ha la stessa lungimiranza di una talpa addormentata e che continua a far sprofondare sempre di più il nostro Paese a fronte di un rafforzamento degli interessi privati.

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