"CERCA DI SCOPRIRE IL DISEGNO CHE SEI CHIAMATO AD ESSERE, POI METTITI CON PASSIONE A REALIZZARLO NELLA VITA."

Martin Luther King

venerdì 21 marzo 2014

POVIA: QUESTA È CASA MIA E QUI COMANDO IO (E VENTAGLINI)


"🎶🎶🎶Povia qua....Povia là....Povia su...Povia giù 🎶🎶🎶"
Anche noi abbiamo preparato questo ritornello per Povia così come hanno fatto gli insegnanti siciliani per Renzi.
Una dedica ai suoi super poteri, un sindaco che da solo (o in compagnia di Ventaglini) detiene ufficialmente ben 10 deleghe:
Lavori Pubblici, Urbanistica, Programmazione, Fondi Europei, Opere Pubbliche, Aziende, Energia, Tributi, Bilancio e Cultura;
anche se ufficiosamente sono molte ma molte di più, basti pensare anche alle deleghe assegnate ai consiglieri comunali, che di per se sono illegittime come definite dal Testo Unico e dallo Statuto Comunale, e che il sindaco rappresenta in Giunta.
Sembra di trovarsi di fronte ad un supersindaco con i tratti di super assessore, un uomo solo al comando con deleghe dal peso specifico altissimo.
Un fatto che politicamente va condannato per la mancata attenzione sui settori fondamentali per la città, per la mancanza di condivisione sulle azioni e sulle priorità.
L'effetto è sotto gli occhi di tutti, perché Povia preso da altri problemi sta dimostrando tutte le difficoltà a raggiungere i risultati importanti per la città.
Ed è così che a dominare il ‘panorama’ politico non è più la programmazione o l'attuazione del programma, ma l'approssimazione allo stato puro.
Un sindaco pluridecorato di deleghe, che invece di far funzionare la macchina amministrativa, è troppo preso da questioni come: verifiche, incontri (tra ufficiali e ‘clandestini’), comunicati a iosa, documenti di intenti e ‘rivendicazione’ delle cose fatte( poche ), calcoli di maggioranza, 'abboccamenti’ o ‘avvicinamenti’ dall’altra parte della sponda.
Personalmente sono convinto che il sindaco debba fare il sindaco, deve essere il regista della maggioranza, guidare e coordinare la Giunta, ma soprattutto deve costruire un rapporto con i cittadini, condividendo con essi le scelte cardine del programma.
Ma per fare questo serve volontà, impegno e amore per la città, non serve tenere deleghe operative senza dedicarci tempo e impegno, ma soprattutto senza avere conoscenze e capacità in quei settori.
Con questo modo di fare, Povia sta facendo perdere alla città importanti opportunità di rilancio e le colpe lo stesso sindaco le scarica a convenienza ora sui dipendenti ora su chi fa opposizione denunciando illegittimità e scelte inopportune.
Il tempo dello scaricabarile contro gli altri è finito, Povia governa la città da due anni ed ai cittadini, che sempre più insistentemente chiedono conto del suo lavoro, non arriva alcuna risposta.
Fare tante cose ma farle male non giova sicuramente al rilancio della città, un buon sindaco per rilanciare la sua attività amministrativa avrebbe già distribuito tutte quelle deleghe ad assessori  preparati, affidabili, trasparenti e competenti.
Già vero un buon Sindaco non Povia. 







 






Nessun commento: