"CERCA DI SCOPRIRE IL DISEGNO CHE SEI CHIAMATO AD ESSERE, POI METTITI CON PASSIONE A REALIZZARLO NELLA VITA."

Martin Luther King

giovedì 13 marzo 2014

I Povia Dipendenti

"La svolta è adesso" così titolava la mozione congressuale del PD di Massimo L'Abbate.
Forse non tutti ricordano i contenuti di quella mozione, un insieme di tante belle parole e tanti buoni propositi, una mozione dai tratti rivoluzionaria ma che ad oggi resta solo un insieme di frasi fatte e gettate su un pezzo di carte che miravano ad illudere gli ignari elettori.
Ma la parte più interessante di quella mozione era il rapporto con l'attuale amministrazione, che di seguito riportiamo per un refresh ai lettori: 
"Davanti a noi abbiamo quindi due possibilità:
1) Il coordinamento di circolo ribadisce la sua estraneità all'amministrazione, chiede ai propri rappresentanti in giunta ed in consiglio comunale di ritirare la fiducia ed il sostegno all'amministrazione comunale riportando la città alle urne. Un eventuale continuato sostegno dei consiglieri e degli assessori avviene quindi a titolo esclusivamente personale.
2) Si chiede al sindaco di ridare al PD la dignità ed il ruolo che gli spettano. Si azzera la giunta, si avvia una seria riflessione e verifica politica sui punti programmatici, sui ruoli all'interno della giunta e sulle deleghe. Ogni partito decide se confermare o meno i propri rappresentanti in giunta.
Alternative meritevoli di un plauso se non fosse che ad oggi nessuna delle due è stata messa in campo.
Sarà stata forse colpa delle lotte intestine al partito? 
Un partito che dopo il congresso si è dimostrato sempre più spaccato, con all'interno tre correnti: renziani (L'Abbate) cuperliani (Lapolla) e civatiani (Magistro).
Correnti che,in una continua lotta, stanno mettendo in scena continue bagarre a mezzo di fendenti su Twitter, Facebook e comunicati stampa.
Insomma la città è costretta ad assistere ad "un tutti contro tutti" che porta il partito locale sull’orlo di una crisi di nervi e forse alla resa dei lunghi coltelli.
Ed è così che il segretario per uscire da questa empasse tira fuori dal cilindro una soluzione miracolosa, disconosce quanto proposto nella mozione congressuale e porta il PD nuovamente in maggioranza, un ingresso basato sui seguenti punti: 
- revoca del contratto con la Cerin; 
- rivisitazione di  bandi e appalti nell'ottica della trasparenza; 
- ripristino delle dirigenze; 
- rispetto della sentenza sulla questione "Coop" al fine di tutelare i lavoratori;
- l'eliminazione del conflitto di interessi dello stesso Sindaco sulla questione Lama San Giorgio;
- l'adozione del PUG;
Anche qui, devo dire, proposte condivisibili che sicuramente avrebbero connotato l'attuale maggioranza con profili di trasparenza ad oggi mancanti.
Ma quei punti, restano solo parole di un documento farsa, si perché ad oggi nulla è cambiato, il Pd è in maggioranza ma la musica è sempre la stessa.
Ed è così che, dinanzi al mancato rispetto dei punti programmatici, le anime interne del PD riprendo le loro lotte intestine tra veleni, contestazioni e accuse che poco hanno a che fare con la "P"olitica. 
Ma mentre loro combattono la loro ennesima guerra personale nel partito e nel palazzo, mentre cercano il collante che possa portarli  sino a fine mandato, la città lentamente muore.
Tutto questo diventa insopportabile, uscite dalle stanze ed affacciatevi alla finestra, vedrete un paese distrutto che ancora vi illudete di governare, un paese dove si alza forte il grido di disperazione dei cittadini, degli artigiani, degli imprenditori, dei commercianti....
Rendetevi conto che non bastano le promesse vuote, non c'è più tempo, servono i fatti, alla città poco importa dei vostri compromessi che chiamate programmi, alla città servono progetti che rilancino l'economia locale e che diano un po' di speranza ai cittadini. 


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