Con tutto il rispetto dovuto per coloro che si sono recati a votare alle primarie del PD, credendo in una sorta di rivoluzione epocale, sento il dovere di esprimere il mio più profondo sdegno per quanto accaduto nella nostra città.
Primarie che si sono trasformate in una monumentale farsa, una grande finzione, una ipocrita messinscena.
L'indecoroso spettacolo visto dinnanzi al seggio, dove quasi tutti gli esponenti della maggioranza Povia si affannavano a fermare, convincere e portare a votare chiunque, ha cambiato il senso delle primarie PD in primarie pro Povia.
C'erano tutti: segretari, assessori e consiglieri di ogni colore politico (anche di centrodestra) il gruppo più numeroso? I tesserati dell'UDC, strano ma vero hanno superato anche gli esponenti del PD stesso.
Che significato ha per esponenti di un altro partito sostenere e votare per un segretario di un partito diverso?
Abbiamo provato a chiederlo anche al neo segretario del Pd attraverso i social network, ma lo stesso sembra chiuso in un silenzio assordante.
È chiaro a tutti che nel meccanismo organizzativo del partito locale c’è qualcosa che non ha funzionato e che continua a non funzionare.
Da parte dei vertici del Pd locale non c'è stata neanche il minimo impegno nel cercar di dare un minimo di credibilità alle primarie, ed è risultato grottesco definire esempio di democrazia partecipativa ciò che in realtà è stata una farsa, studiata a tavolino per ottenere un consolidamento del gruppo pro Povia.
Si sono celebrati come il nuovo, ma in realtà sono la fedele rappresentazione di una classe dirigente autoreferenziale e conservatrice, tutta intenta a portare avanti una politica di facciata, di pura immagine per il sostentamento di un sindaco sempre più precario.
L'Italia cambia verso declama il neo segretario nazionale e locale, si vero cambia verso ma sicuramente in peggio.
Nel rinnovo del circolo e nella scelta dei dirigenti locali del Pd il malcostume ha dilagato, un malcostume politico legato come sempre al mercato delle tessere e alle truppe cammellate schierate fuori dai seggi l'8 dicembre.
Episodi non casuali e neanche circoscritti, perché questo modus operandi è prassi molto diffusa anche durante le elezioni amministrative da parte di qualche loro noto esponente.
Certo, non si deve fare di tutta l’erba un fascio, ci sono stati alcuni elettori del pd che, inconsapevoli e armati di passione politica, in buona fede hanno votato pensando di poter cambiare qualcosa.
A quest'ultimi va il mio rispetto.
Ai tanti ex di centrodestra, vorrei ricordare l'articolo 10 del REGOLAMENTO PER L’ELEZIONE DEL SEGRETARIO E DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE, così recita: "Possono partecipare al voto per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea Nazionale, tutte le elettrici e gli elettori che, al momento del voto, rientrano nei requisiti di cui all’art. 2. comma 3, dello Statuto, ovvero le elettrici e gli elettori che “dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrate nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori”.
Stando a quanto enunciato nel presente articolo coloro che hanno votato alle primarie prendono un impegno nel sostenere il PD nel futuro.
Al centrodestra dico: bene, finalmente ci siamo liberati da certi personaggi che hanno distrutto la nostra coalizione, personaggi pronti a cambiare partito e coalizione a seconda dei propri interessi personali, certo c'è tanto lavoro da fare ancora, ma questo sicuramente è un buon inizio, è una buona base su cui costruire.
Al segretario del PD e all'intera segreteria (nonostante il comunicato farsa apparso in questi giorni) rivolgo il mio personale ben fatto, per essersi caricata sul carro il peggio che la politica locale oggi possa offrire.
Renzi parla di rottamazione ma a Gioia del Colle si fa il riciclo, se questo è solo l'inizio chissà cosa altro ci tocca vedere.
Ora nessun rappresentante del Pd locale e di questa strana maggioranza si permetta mai più di vantare ancora una qualche superiorità morale, perché con queste "primarie" è stata scritta una delle più brutte pagine della politica locale.
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